La Germania si conferma primo mercato UE davanti a Regno Unito e Francia per il pomodoro da industria trasformato di origine italiana. Il prodotto preferito resta il pelato
Pomodoro da industria Pumatis (CLX384900)
Pomodoro da industria Liternum (CLX 384901)
Il pomodoro italiano si conferma leader incontrastato nel settore degli ortofrutticoli: con 5,2 milioni di tonnellate di prodotti trasformati il nostro Paese è diventato, nel 2016, il secondo trasformatore mondiale dopo gli USA.
In questo comparto l’Italia rappresenta il 14% della produzione mondiale e il 49% del trasformato europeo, con un fatturato totale di oltre 3,1 miliardi di euro. Abbiamo battuto anche la Cina, che con 5,15 milioni di tonnellate nel 2016 continua a ridurre le quantità dopo la parentesi positiva del 2014 (Fonte dati: Anicav).
Circa il 60% delle nostre produzioni è destinato al mercato estero sia verso l’Europa (Germania, Francia, Regno Unito) sia verso gli altri Paesi (USA, Giappone, Australia), con un valore dell’export pari a 1,6 miliardi di euro. Nello specifico sono proprio i consumatori tedeschi ad apprezzare più di tutti in Europa i nostri trasformati di pomodoro: la Germania infatti ha importato – nella campagna 2016 – 400.000 tonnellate, una quota del 20% e un valore di oltre 285 miliardi di euro. Seguono Regno Unito (15%), Francia (7,3%) e Stati Uniti (6%). Solo poco più di 2 milioni di tonnellate sono riservate al nostro mercato interno (40%).
Sul fronte del prodotto fresco l’Olanda resta ancora in testa come fornitore per la Germania con il 52%. Ma il mercato dei pomodori da mensa in questo paese ha comunque ampi margini: con una quota del 16% in quantità il pomodoro è in Germania il prodotto orticolo più acquistato delle famiglie, patate a parte, soprattutto per le tipologie “ciliegino” ma anche per quelle ovali (plum tomatoes).
Tornando al pomodoro da industria il pelato intero e non intero resta il prodotto più amato all’estero (quasi 1,3 milioni di tonnellate di export nel 2016-17, +5,3%).
Sul fronte dei nuovi mercati, nel 2016 si registrano ottimi risultati per l’export di pomodori pelati soprattutto verso l’Asia (+5,85%).
Oltre alla Germania i dati di Anicav segnalano come l’Australia – sempre nella campagna commerciale 2016 – segnali un calo dell’import dei nostri trasformati del 5% in volume e di oltre il 9% in valore a causa delle politiche protezionistiche messe in campo dal Governo australiano a danno delle nostre imprese.
Tra i derivati, la passata, anche per il 2016, continua a crescere in volume (+5,5%) pur mantenendo stabile il valore.